
Martedì 12 novembre è stato ospite del Club l’onorevole Renato Balduzzi, ex Ministro della Salute nel governo Monti. La serata era iniziata con la presentazione del nuovo socio Eugenio Carlon da parte del dottor Frigo, già primario di Ortopedia. Il dottor Carlon, genovese, due figli, una nonna acquese e un nonno nicese, è primario dal 2000 della Radiologia dell’Ospedale di Acqui. La sua attività professionale è rivolta soprattutto alla senologia, all’interno dello Screening Mammografico Regionale. Il Presidente, dopo aver letto la formula di ammissione, gli ha consegnato il distintivo, lo statuto e il guidoncino del Club. Il nuovo socio ha rivolto ai presenti parole di ringraziamento e di impegno nel rispondere ai principi e agli ideali di servizio del Rotary. E’ quindi iniziata l’intervista a Balduzzi, seduto tra due vecchi amici, il presidente Bianchi e Bartolomeo Berello (Past Presidente di Alessandria, attualmente nello staff del Governatore Distrettuale), che gli hanno rivolto diverse domande sul tema dell’incontro: “Etica pubblica: lavori in corso.” Il professor Balduzzi, che è anche socio del Rotary di Alessandria, è docente di diritto costituzionale all’Università Cattolica di Milano. E’stato consigliere giuridico dei Ministri della difesa, della sanità (al tempo della riforma Bindi) e delle politiche per la famiglia. È attualmente deputato al Parlamento e presidente della Commissione per le questioni regionali. Ha svolto un’intensa attività nel campo della cultura: 130 pubblicazioni, fondatore e collaboratore di riviste, associazioni e movimenti in Italia e all’estero. Coniugato con Barbara, tre figli: Giacomo, Diletta, Teresa. Rispondendo alle domande, Balduzzi ha ricordato che l’etica è la scienza dei fini: è quindi importante confrontare fra loro i fini che si pongono i singoli soggetti e le varie istituzioni. Il rapporto tra etica privata e pubblica, per l’esperienza di Balduzzi, è molto stretto. Ha dichiarato di aver sempre colto, nelle persone che ha conosciuto, una coincidenza tra le due.
Come siamo messi, nel confronto con gli altri paesi? E’ purtroppo una constatazione diffusa che il senso etico pubblico in Italia sia meno elevato rispetto a quello di altri popoli. Questo accade per ragioni storiche e caratteriali che talvolta offuscano il corretto “sentire etico” portando noi italiani ad essere troppo “accomodanti”. Quello che da noi spesso manca è il rispetto delle regole, a cui viene sostituita una personale visione autoreferenziale. Il “paese legale” è lo specchio del “paese reale”, oppure è peggiore del popolo che rappresenta? Balduzzi ha ribadito, come è solito fare di fronte ad affermazioni genericamente liquidatorie, che è inaccettabile dire che chi entra nel palazzo assume automaticamente dei comportamenti meno etici del cittadino comune. Ogni individuo va giudicato per il suo comportamento e per la sua personale coerenza. Il vero nodo della questione è che i nostri rappresentanti dovrebbero avere un quid in più in campo etico. A Berello che gli chiedeva a che cosa appoggiarsi per migliorare le cose, Balduzzi ha risposto che un aiuto in questo senso ci viene dalla nostra Costituzione. Sappiamo che ad ogni cittadino viene richiesto di essere fedele alla Repubblica, ma pochi conoscono l’articolo 54: con una semplice ma suggestiva espressione si richiede, a chi viene eletto ad una carica pubblica, di adempiere al proprio incarico “con disciplina ed onore”. Da questo invito solenne – ha concluso Balduzzi – si deve ripartire per dare una spinta a quegli indispensabili “lavori in corso” in campo etico che, sempre importanti in un paese civile, sono diventati ineludibili ed urgenti in questo periodo di profonda crisi. A Renato Balduzzi è stato fatto dono di un’incisione premiata alla XI Edizione della Biennale Internazionale.