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22 ottobre 2013 – Interclub con Lions e Soroptimist

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 “Paul Harris Fellow” a Gianfranco Morino, un medico straordinario

Gli Acquesi conoscono bene Gianfranco Morino: un Acquese che ha fatto cose straordinarie.
Eppure, ogni volta che lui racconta la sua vita in Kenya e le cose che vengono progettate e realizzate da World Friends, gli ascoltatori rimangono stupefatti e commossi.
Le tre Associazioni di Servizio acquesi, Rotary, Lions e Soroptimist, si sono trovate al Grand Hotel Nuove Terme per ascoltarlo e per fargli sentire affetto e solidarietà.
Morino ha 55 anni. E 25 li ha trascorsi in Africa. Come medico. Un medico italiano missionario. Certo: molti medici trascorrono settimane o mesi di ferie nelle missioni dei Paesi del Terzo Mondo. Lui è diverso. Lui “vive” là. Cittadino del Continente Nero. Alle falde del Kilimangiaro.
Nairobi è a 1600 metri sul livello del mare. Le forti escursioni termiche fra il giorno e la notte favo-riscono le malattie respiratorie, che colpiscono soprattutto i bambini, insieme a quelle gastroenteriche legate alle pessime condizioni igieniche delle baraccopoli.
Nairobi è la diciottesima metropoli al mondo per estensione: un centro di trecentomila ricchissimi e una periferia di più di 2 milioni di poveri totali. Poveri di cibo, di casa, di educazione, di assistenza sanitaria.
Lui “vive” là. Casa e ospedale. Quattro figli: due nati in Kenya e due, i gemelli Beatrice e Luca, nati a Roma. Una moglie romana che da sempre collabora con lui e che, con lui ed altri amici, nel 2001, ha fondato “World Friends”, Amici del Mondo.
“Tutti i progetti di World Friends – ha detto Morino – sono finalizzati al miglioramento delle condi-zioni di salute, educative e sociali delle popolazioni più svantaggiate del sud del mondo.”
Morino ha descritto il terribile momento che sta vivendo Nairobi. E’ di 4 settimane fa il tragico at-tentato al centro commerciale Westgate, a 800 metri da casa sua. “Vedevamo il fumo dalle nostre finestre.” “La nostra vita non è più la stessa.” “Anche questa sera parlo con l’angoscia nel cuore.”
E Morino ha continuato a parlare del suo Kenya. Immensa povertà e immensa corruzione producono delitti e aberrazioni inimmaginabili. Con 100 dollari puoi comprare un sicario. Di lì passa tutto il traffico di armi per l’Africa Orientale. Lì il turismo sessuale è di casa.
Morino “vive” là. Sogna. Progetta. Trova fondi. Realizza i progetti. Come il Neema Hospital nel 2007. Un ospedale moderno ed efficientissimo costruito tra due baraccopoli. Lì si curano soprattutto i bambini e le donne che non possono permettersi un’assistenza sanitaria. “Una donna con un’emorragia, se va in un ospedale governativo e non può pagare, viene lasciata fuori. Potrebbe es-sere lasciata morire per strada…”
Il relatore è passato poi ad un’altra piaga dell’Africa. La fuga dei cervelli e soprattutto dei medici. “Ci sono più medici africani nel mondo anglosassone (USA, Inghilterra, Australia) che in Africa!”
Il chiodo fisso di Morino è la responsabilizzazione degli operatori locali. Il direttore sanitario del suo ospedale è di Nairobi, cresciuto accanto a lui. Le fisioterapiste che trattano i 1500 bambini con handicap del suo Centro sono le migliori del Paese.
Morino non vuole che quello che ha costruito “scompaia” dopo di lui. Ha raccolto intorno a sé molti amici. Da due dei più famosi ospedali del mondo, la Mayo Clinic USA e il Karolinska Institute di Stoccolma, arrivano specialisti per operare al Neema Hospital. E  tanti altri medici da vari Paesi del Nord del mondo.
Nel 2006 ha ricevuto il “Premio Cuore Amico” che corrisponde al Premio Nobel per i missionari italiani. Nel 2010 ha vinto il “Premio Cesare Pavese” per la poesia inedita, con la raccolta di poesie “Equatore”. Già, oltre a operare e a insegnare, lui scrive. Nelle sue struggenti poesie ha descritto la bellezza e la tragedia dell’Africa nera, insieme a tutta l’umana sofferenza dei poveri.
Al termine della serata, il cui ricavato andrà a World Friends, i Presidenti Lions e Soroptimist hanno offerto all’ospite i gagliardetti dei Club. Il Presidente del Rotary, dopo aver letto la motivazione, ha consegnato al dottor Morino l’onorificenza “Paul Harris Fellow”, come uomo e medico che ha di-mostrato, con la sua incredibile vita, di essere totalmente “al servizio degli altri al di sopra di ogni interesse personale”, come è scritto nel motto “Service above self”.