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4 maggio 2015 – Interclub con Sabino Cassese

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Lunedì 4 maggio, presso il ristorante “Il Grappolo”, la conviviale interclub tra i Rotary di Alessandria e di Acqui Terme ha avuto tre ospiti d’eccezione. Oltre al relatore della serata, Sabino Cassese, erano presenti Mario Monti e Anna Maria Cancellieri.
Sabino Cassese, classe 1935, è stato docente universitario e giudice costituzionale dal 2005 al 2015. Ha presieduto numerose commissioni ministeriali. Ha fatto parte dei comitati scientifici di numerosi istituti di ricerca e di numerose riviste giuridiche italiane e straniere. Ha tenuto conferenze e cicli di lezioni in molti Paesi. Ha scritto più di mille tra articoli e libri, in Italia e all’estero, nonché manuali di diritto amministrativo e di diritto pubblico.

 

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Il  socio rotariano Renato Balduzzi ha presentato sinteticamente Cassese, riconosciuto come uno dei giuristi più apprezzati al mondo. Ha concluso con una definizione: “un monumento”.

Cassese ha iniziato la sua relazione, dal titolo “Cosa fare per svecchiare la Pubblica Amministrazione (PA)”,  dichiarando che cambiare la PA è un’impresa quasi impossibile e non solo nel nostro Paese. Ha quindi raccontato che un primo ministro inglese, quando la discussione in parlamento si accendeva al massimo, era solito interrompere i lavori per comunicare un’importante notizia: un progetto di riforma della PA. I lords scoppiavano in una risata generale e l’atmosfera si calmava.

Secondo Cassese sono tre i motivi per cui la nostra Amministrazione è imperfetta. Sono motivi storici che risultano quindi difficili da affrontare e superare.
Per prima cosa il Parlamento, che ha il compito di fare le leggi, purtroppo, oltre al lavoro nel campo legislativo, si intromette anche in quello amministrativo. Tale ingerenza impedisce alla P.A. si svolgere la sua attività con la dovuta autonomia.
Passando al secondo motivo, Cassese ha sottolineato come nel dopoguerra in Italia si siano succeduti ben 63 governi (24 in Germania, con soli 8 cancellieri). Tale mancanza di “longevità” è di ostacolo alla formazione di un solido corpo amministrativo come hanno altri paesi, per esempio l’Inghilterra e la Francia. I ministri non hanno il tempo di vedere concretizzati i loro progetti e le leggi che hanno promulgato. I successori hanno visioni diverse e spesso non li portano a termine.

Le tre parole chiave per una buona PA sono: apertura, merito, uguaglianza. Apertura a tutti, criterio del merito, uguaglianza di opportunità.

A questo punto Cassese ha fatto una digressione storica sui due tipi di scelta degli alti dirigenti della PA. Lo spoils system, nato negli Stati Uniti a metà Ottocento, contrapposto al merit system, secondo il quale i posti negli uffici pubblici vengono assegnati in base ad una valutazione del candidato con un concorso pubblico.
Secondo lo spoils system (letteralmente sistema delle spoglie, dell’avversario) le forze politiche vincitrici delle elezioni affidano la guida della complessa macchina amministrativa a dirigenti di loro fiducia. L’espressione spoils system è entrata in uso in italiano con l’affermarsi in Italia dei sistemi elettorali maggioritari (legge Mattarella, ecc.). Due leggi del 2002 e 2006 regolano lo spoils system prevedendo la cessazione automatica degli incarichi di alta e media dirigenza nella PA trascorsi 90 giorni dalla fiducia al nuovo governo.
C’è il rischio di una reale “precarizzazione” del corpo amministrativo, non dotato di proprie regole e non selezionato per merito.
Il terzo motivo della crisi della PA si può far risalire alla “fame di posti”, da parte dei partiti, dopo la privatizzazione, nel 1993, del sistema delle partecipazioni statali e del sistema bancario, due grossi serbatoi in cui sistemare i propri elettori.

Al termine della sua brillante e applaudita esposizione Cassese ha risposto ad alcune domande dei presenti. Ha concluso con parole di ottimismo sul futuro della nostra PA e sulla nuova legge elettorale. Infine, ha ricevuto i guidoncini dei due Club da parte dei presidenti Mario Visca e Bruno Lulani.

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