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23 febbraio 2016 – Luigi Serra (LUISS) “Studiare in Italia, oggi, conviene?”

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Il Rotary Club Acqui Terme ha organizzato una serata su un tema di grande attualità a cui hanno partecipato i dirigenti scolastici della città e gli studenti del quinto anno delle scuole superiori.

L’incontro è stato martedì 23 febbraio presso il Grand Hotel Nuove Terme e ha avuto come tema “Studiare in Italia, oggi, conviene? I nostri giovani tra ambizioni personali, prospettive concrete, e scelte comunque importanti.”

Il relatore è stato il Dottor Luigi Serra, Vicepresidente Esecutivo della prestigiosa LUISS (“Libera Università Internazionale degli Studi Sociali Guido Carli” con sede a Roma) e imprenditore del territorio grazie alla “Serra Industria Dolciaria” a Novi Ligure, leader nel panorama nazionale.

Erano presenti Salvatore Rizzello, Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza e Scienze politiche, Economiche e Sociali, e Leonardo Marchese, Vicedirettore del Dipartimento di Scienze e Innovazione Tecnologica dell’Università Amedeo Avogadro, insieme a Bruno Lulani, amico personale di Serra ed ex presidente del Rotary acquese.

Il relatore con l’aiuto di diversi dati ha analizzato le problematiche che sta vivendo oggi il mondo della scuola. Uno dei punti critici è la mancanza di una fattiva collaborazione tra scuola, mondo del lavoro e famiglie. Gli effetti si vedono già durante il passaggio degli studenti dalla scuola media alle superiori.

Purtroppo è la fase orientativa ad essere poco efficace. Spesso si agisce non tenendo conto delle esigenze del mercato ma secondo le mode o il prestigio della professione. Ecco che allora il 17% degli studenti italiani abbandona la scuola prematuramente. Solo il 22% del capitale umano trai 30 e i 34 anni trova lavoro in maniera confacente ai propri studi. Sono dati che fanno lievitare il tasso di disoccupazione fino al 42%, il che costringe i giovani ad andare all’estero.

 

Alunni e dirigenti di fronte alla domanda "Studiare in Italia conviene?"

Secondo Serra questo quadro non deve scoraggiare, in quanto i margini per un sensibile miglioramento ci sono: ciò che conta è la volontà di cambiare. È importante una scelta consapevole e oculata delle superiori e delle università, seguendo certamente le proprie inclinazioni, ma con un’attenzione anche alle necessità del mercato che non vuole solo laureati. Operai specializzati, tornitori ed esperti in elettromeccanica sono figure professionali ricercatissime dalle aziende.

È poi necessario anche un maggiore investimento nel mondo della scuola da parte della politica. Nelle Università ci sono insegnanti sottopagati e la media di età dei docenti supera i 60 anni. L’esperienza ha sicuramente il suo valore, tuttavia la scuola italiana ha bisogno di menti giovani e brillanti, al fine di garantire agli studenti una cultura e una specializzazione a 360 gradi. Solo così si potrà infondere nei giovani quella fiducia che si potrà tradurre in impegno e voglia di realizzarsi.

Al termine dell’incontro la Presidente Elisabetta Fratelli Franchiolo, secondo tradizione, ha donato al relatore una incisione della Biennale Internazionale di Acqui.