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18 marzo 2014 – Vannucci e ShelterBox, RYPEN e RYLA

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18 marzo

La riunione rotariana ha avuto quattro relatori. Due liceali al RYPEN, un universitario al RYLA e il Presidente di ShelterBox Italia. Il Presidente del Rotary Club Acqui Terme Bianchi ha presentato Valeria Denicolai (Istituto Rita Levi Montalcini) e Riccardo Federico (Liceo Scientifico Parodi), reduci dal RYPEN (Rotary Youth Program of Enrichment), il seminario sponsorizzato dai Club di Piemonte e Liguria rivolto a studenti di età compresa fra i 14 ed i 19 anni. Nel primo fine settimana di marzo, quarantacinque giovani hanno svoltDenicolaio una serie di attività che li hanno portati ad aumentare l’autostima e la sicurezza di sé, lo sviluppo della leadership e delle “competenze di vita”. Tutto questo con l’obiettivo di aiutarli ad affrontare le sfide di un futuro sempre più competitivo. Valeria e Riccardo hanno raccontato confederico grande disinvoltura la loro esperienza soffermandosi su alcuni argomenti che li avevano colpiti in modo particolare. Leonardo Giannichedda, Presidente del Rotaract Alto Monferrato, ha poi parlato del RYLA (Rotary Youth Leadership Awards) che quest’anno si è tenuto a Cherasco dal 3 all’8 marzo sul tema “Il teamworking eccellente”. GiannicheddaIl gruppo di quaranta giovani, dai 20 ai 30 anni, ha trascorso una settimana fantastica. Hanno appreso, da formatori professionisti altamente qualificati, le nozioni e i principi fondamentali per gestire e lavorare al meglio in un contesto di “squadra”. Le lezioni – che a volte sono continuate fin dopo le 23 – hanno toccato sia l’uso della comunicazione verbale che i vari processi del “problem solving”: analisi del problema; raccolta dei dati; valutazione delle soluzioni possibili e scelta di quella migliore; verifica dei risultati ottenuti. Parallelamente alle giornate di studio sono state svolte diverse simulazioni di conflitti: i vari team dovevano gestirli e incanalarli in modo costruttivo. Venivano poi create situazioni critiche in cui era necessaria la collaborazione di tutti nel rispetto dei ruoli assegnati. L’ultimo relatore è stato Giorgio Vannucci. Ingegnere genovese, imprenditore, dopo aver ceduto la sua società nel 2009 ha dedicato tutte le sue energie al volontariato e al Rotary. Nel 2011 ha fondato la ShelterBox Italia Onlus, affiliata di quella Internazionale. Vannucci ha raccontato la storia di “ShelterBox”, nata nel 2000 per iniziativa di un Rotariano inglese, “pioniere” sognatore e intraprendente. ShelterBox è oggi un’associazione umanitaria internazionale che, in caso di catastrofe, agisce installando nel giro di 24/48 ore tende attrezzate in grado di restituire riparo, calore e dignità alle popolazioni colpite da calamità in ogni parte del mondo. Shelter-box significa “container della sopravvivenza”. E’ un cassone di 60x45x40 cm, pesa 60 Kg e contiene tenda ignifuga, sacchi a pelo, potabilizzatore, stufetta, pentole, piatti, bicchieri e altro ancora. Ci sono anche matite, album e quaderni per i bambini.

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Dal 2000 a oggi sono stati distribuiti più di 130.000 box, per altrettante famiglie (nella tenda possono dormire fino a 11 persone). Dopo il terremoto ad Haiti (28.400 tende) e lo tsunami in Giappone, l’ultimo grande intervento è stato nelle Filippine, subito dopo il tifone Hayan. In quest’ultimo anno la ShelterBox ha scelto di concentrare i suoi sforzi su quello che rappresenta il maggior disastro umanitario attuale: il lungo conflitto in Siria, causa di distruzioni, morti, esodi di intere popolazioni. Sono ormai 2 milioni i profughi costretti ad abbandonare i luoghi ove vivevano. Non hanno più nulla, hanno bisogno di tutto. ShelterBox si trova sul campo sin dall’inizio per portare aiuto, superando difficoltà e rischi inimmaginabili. Opera nei paesi confinanti come il Libano, la Giordania, l’Iraq, ma anche nel territorio siriano. Vannucci, mentre le diapositive scorrevano sullo schermo, ha fatto rivivere tante situazioni drammatiche e tanti episodi di generosità. Una generosità organizzata, efficiente e rapidissima nel valutare i danni e nell’intervenire nel modo migliore. A fare tutto questo, dal riempimento dei box, al trasporto, alla consegna e all’installazione, ci pensano centinaia di squadre di volontari addestrati, tutti rotariani. Al termine della serata è stata donata a Vannucci un’opera premiata alla Biennale Internazionale dell’Incisione. Il suo entusiasmo e la sua carica hanno lasciato il segno.

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