Martedì 17 novembre, Santa Elisabetta d’Ungheria, giorno onomastico della Presidente Fratelli Franchiolo, la conviviale del Rotary Club Acqui Terme si è svolta nel ristorante all’interno dello storico prestigioso Hotel “Alli Due Buoi Rossi” di Alessandria.
Il relatore della serata è stato Andrea Ribaldone che nel 2014 ha aperto, rinnovandolo, il ristorante-vermoutheria-bistrot “I Due Buoi”. Chef famoso, ha preparato uno speciale menu e ha offerto ai commensali assaggi della sua cucina d’autore.
Milanese, 44 anni, con genitori piemontesi (padre di Lu Monferrato), da anni partecipa come cuoco fisso al programma di Rai Uno “La Prova del Cuoco” condotto da Antonella Clerici.
Al termine della cena si è presentato con grande semplicità ma, col passare dei minuti, ha mostrato la sua enorme esperienza e cultura nella disciplina della gastronomia.
L’interno del temporary restaurant Identità Expo
Con tono appassionato ha coinvolto i presenti nell’atmosfera di Expo 2015, un evento mondiale che – ha detto – ha riscosso un grandissimo successo ed ha risvegliato l’orgoglio di Milano e dell’Italia intera. Lui vi ha trascorso tutti i sei mesi come executive chef del temporary restaurant “Identità Expo”, insieme alla sua brigata di 40 collaboratori, tra personale di cucina, ai tavoli e al magazzino.
Lungo il meraviglioso Decumano, tra il padiglione della Thailandia e quello della Malesia, Ribaldone ha presentato i suoi piatti ogni lunedì e martedì. Dal mercoledì alla domenica, a pranzo e a cena, col titolo “Italian&International Best Chef”, oltre 200 grandi chef di tutto il mondo, a rotazione, hanno proposto la propria idea di cucina e alimentazione, con lo staff de “I Due Buoi” a lavorare spalla a spalla con questi grandi maestri.
Ribaldone si è poi soffermato sui progetti e sulle aspettative della sua categoria che, insieme ad altri colleghi chef, aveva presentato a Renzi e al Ministro dell’Agricoltura Martina durante la loro visita all’Expo. Cosa hanno chiesto? Riconoscimenti ai ristoranti pluristellati, che sono vanto dell’Italia (cosa che avviene in Francia) e agevolazioni per la formazione dei giovani e per l’apprendistato al seguito dei maestri gastronomi.
Passando a parlare della sua cucina, Ribaldone ci ha tenuto a dichiarare la sua scelta della migliore materia prima e delle ricette del territorio tradizionali, che grazie al suo estro e alla sua preparazione sono rivisitate con fantasia. Ogni alimento è scelto con cura selezionando i fornitori che devono provenire tutti dal territorio.
L’ultima parte del suo intervento è stata una vera e propria lezione di arte e scienza culinaria. Bisogna studiare – ha ripetuto – e prepararsi con impegno e passione per questo lavoro, così come avviene per tutte le altre attività. Oggi non basta più il modo di cucinare empirico di una volta.
Come conclusione, Ribaldone ha offerto a raffica una serie di consigli pratici e di raccomandazioni preziose anche per chi non è esperto di cucina.
Andrea Ribaldone – lo ha dimostrato nei trenta minuti della sua esposizione – è un trascinatore nato. Esigente con se stesso e con i suoi, ama ricercare, studiare, sperimentare, così come ama trasmettere e far apprezzare le sue conoscenze e il suo talento.
La Presidente Elisabetta, dopo il lungo applauso finale, gli ha donato, secondo tradizione, una incisione premiata della Biennale Internazionale di Acqui